Conferenze di don Battista Rinaldi
sul documenlodella Liturgia del Concilio Vaticano II
Abbiamo/iniziato prima di Natale con la spiegazione del primo documento del
Concilio Vaticano II. Don Battista sarà presente per ulteriori quattro incontri per
approfondire ciò che è scritto sulla "riforma e promozione della liturgia".
Le quattro date sono:
venerdì, 13 gennaio, ore 20.15, sala Vecchio Monastero
venerdì, 27 gennaio, ore 20.15, sala Vecchio Monastero
venerdì, lO febbraio, ore 20.15, sala Vecchio Monastero
venerdì, 24 febbraio, ore 20.15, sala Vecchio Monastero
È interessante e anche istruttivo sentire quante realtà di fede vengono presentate
e accentuate in questo documento di quasi cinquant' anni fa, che sono sempre
attuali anche per le celebrazioni dei nostri tempi. Ad esempio il testo sulla Pre-
senza di Cristo nella liturgia e La liturgia non esaurisce l'azione della Chiesa:
«Per realizzare un' opera così grande -l'opera di salvezza= Cristo è sempre presente
nella sua Chiesa, e in modo speciale nelle azioni liturgiche. E presente nel sacrificio della
messa, sia nella persona del ministro, essendo egli stesso che, "offrendosi una volta sulla
croce, offre anche se, stesso tramite il ministero dei sacerdoti", sia soprattutto sotto le
specie eucaristiche. E presente con la s,ua virtù nei sacramenti, al punto che quando uno
battezza è Cristo stesso che battezza. E presente nella sua parola, giacché è lui che parla
quando nella Chiesa si legge la sacra Scrittura. È presente infine quando la Chiesa prega
e loda, lui che ha promesso: "Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, là sono io, in
mezzo a loro" (Mt 18,20). Effettivamente per il compimento di quest'opera così grande,
con la quale viene resa a Dio una gloria perfetta e gli uomini vengono santificati, Cristo
associa sempre a sé la Chiesa, sua sposa amatissima, la quale l'invoca come suo Signore e
per mezzo di lui rende il culto all'eterno Padre ... Ogni celebrazione liturgica, in quanto
opera di Cristo sacerdote e del suo corpo, che è la Chiesa, è azione sacra per eccellenza, e
nessun altra azione della Chiesa ne uguaglia l'efficacia allo stesso titolo e allo stesso grado.
Nella liturgia terrena noi partecipiamo per anticipazione alla liturgia celeste ...
La sacra liturgia non esaurisce tutta l'azione della Chiesa. Infatti prima che gli uomini
possano accostarsi alla liturgia, bisogna che siano chiamati alla fede e alla conversione ...
La Chiesa ha sempre il dovere di incitare i credenti a tutte le opere di carità, di pietà e di
aposiolato, per manifestare attraverso queste opere che i seguaci di Cristo, pur non es-
sendo di questo mondo, sono tuttavia la luce del mondo e rendono gloria al Padre dinanzi
agli uomini» (SC I, 7,8,9).