Inizia il tempo d’Avvento
Prepariamoci all’incontro col Signore che viene per rivelarci l’amore del Padre
È certamente già capitato a tutti di prepararsi ad un incontro con una persona importante, un amico, la fidanzata, qualcuno con cui sia davvero piacevole trascorrere del tempo. Pensandoci bene, ci si accorge di come l’attesa di un incontro importante porti già in sé la gioia che poi si fa concreta nel momento in cui il desiderio si compie. Non sono forse belli i momenti in cui ci si prepara, curando i dettagli ed i particolari, all’incontro con l’altro? I ragazzi più giovani, ma soprattutto le ragazze, sanno bene quale grande valore abbia la preparazione ad un incontro… non ci presenta certamente al ragazzo che piace con indosso il primo vestito che capita, oppure senza il confronto con lo specchio.
Nella vita di ogni cristiano arriva annualmente un tempo dedicato all’attesa, uno spazio di tempo in cui preparare l’incontro col Signore che viene. Un tempo in cui farsi belli non esteriormente, ma nel cuore. Non perché la fede in Gesù sia qualcosa di intimistico, da relegare al nostro cuoricino e ai sentimenti di buonismo del Natale, ma perché l’incontro col Signore, che puntualmente si ripresenta ogni anno, deve essere l’occasione per convertire il nostro cuore, per cambiare la rotta dei nostri atteggiamenti che corrono verso l’individualismo e l’egoismo.
Antoine de Saint-Exupéry, l’autore de Il piccolo principe, scriveva che l’importanza di una persona è determinata dal tempo che si è perduto per essa. Non è forse vero? Quanto più diamo valore a qualcuno, tanto più siamo disposti a “perderci” del tempo. E col Signore? Facile lamentarsi perché è difficile avere fede, perché non avvertiamo la sua presenza. Cosa facciamo noi perché Lui avverta la nostra presenza? Quanto tempo siamo disposti a dedicargli per attenderlo e quindi per far crescere l’importanza che Lui ha per noi?
«And so this is Christmas, and what have you done?», ovvero e «adesso è Natale, e che cosa hai fatto?». Così recita una canzone natalizia in lingua inglese, un po’ datata ma conosciuta da molti perché anche nelle prossime settimane verrà trasmessa da radio e televisioni. «Un altro anno è concluso e uno nuovo è appena cominciato». Ogni anno la celebrazione del mistero cristiano del Natale ci ricorda che il Signore è venuto, viene e verrà tra gli uomini. E noi uomini cosa facciamo per accoglierlo? Ci preoccupiamo di accoglierlo e far festa per Lui o solo di far festa tra di noi? La nostra attesa è quella dell’incontro con una persona, sì, una persona in carne ed ossa, oppure la ricerca spasmodica di ogni tipo di regalo perché siano contenti i figli, i genitori, i nonni, gli zii e i cugini?
«Attendere è l’infinito del verbo “amare”» diceva il vescovo Tonino Bello. La nostra attesa può già portare in sé l’amore per l’Atteso. E se il tempo di Avvento, che comincia domenica, diventa occasione per cambiare il nostro cuore, i giorni che ci separano dal Natale acquisteranno un significato diverso. Il nostro cuore si riempirà già della gioia dell’incontro col Figlio di Dio che si fa uomo per rivelarci che suo Padre ci ama. Niente di più semplice e di più sconvolgente. Il Natale sarà un incontro d’amore e, per rendercelo più chiaro, Dio prenderà la forma e la sostanza di un bambino. Come si fa a non amare la bellezza di un neonato che per primo ci ama?
In questo tempo, se viviamo quest’attesa d’amore, cambierà anche la nostra logica di prepararci al Natale. Al posto di cercare ogni tipo di regalo, il desiderio più grande sarà quello di poter essere, noi per primi, dono gli uni per gli altri. In questo modo avremo esaudito anche il desiderio di quel Bambino che, cresciuto, ha inviato gli uomini ad amarsi gli uni gli altri, secondo il suo esempio.
Per potersi meglio preparare all’incontro e per vivere bene l’attesa, avremo anche a Poschiavo diverse occasioni. Oltre alla Messa domenicale, momenti importanti saranno le celebrazioni della Messa “rorate”, ogni mercoledì alle ore 6 del mattino. Nella veglia e nella preghiera, ciascuno porterà una candela, la cui luce sarà simbolo della volontà di attendere il Signore con cuore pronto.
Nei giorni precedenti il Natale, quando l’attesa si farà più densa di preghiera, verrà proposta la celebrazione quotidiana della Novena, a partire da mercoledì 16. I brevi incontri di preghiera, rivolti a tutti gli scolari delle primarie e delle secondarie, ma anche agli adulti che ne avessero il desiderio, si svolgeranno tutti i giorni, nella chiesa di san Vittore, alle ore 17. Alla celebrazione della Novena sarà affiancata anche un’iniziativa di carità, per vivere concretamente un impegno di conversione. Ogni giorno, al termine della preghiera, saranno raccolti, secondo le indicazioni che i catechisti forniranno a tempo opportuno, alimenti non deperibili che verranno consegnati alla Caritas perché possano essere distribuiti alle famiglie più bisognose che vivono vicino a noi.
Alberto Gianoli, catechista